SUAREZ HA COMPRATO LA CITTADINANZA? FACCIAMO CHIAREZZA!

SUAREZ HA COMPRATO LA CITTADINANZA? FACCIAMO CHIAREZZA!

Discipline giuridico - economiche

 

I più fedeli amanti del calcio, conosceranno sicuramente il caso che in questi giorni sta occupando le prime pagine dei giornali. Le testate giornalistiche lo chiamano: Il caso Suarez.
Luis Suarez, attuale giocatore uruguaiano dell’Atletico Madrid, a fine agosto ha dovuto mettersi alla prova nel test di lingua per ottenere la cittadinanza italiana.
Perché?
La Juventus aveva tutte le carte in regola per acquistare Luis Suarez, tranne una: la società aveva già occupato gli slot di extracomunitari disponibili per la sessione di mercato e si è vista costretta a sottoporre il giocatore ad un esame di italiano per ottenere la nostra cittadinanza. La Procura della Repubblica ha però sollevato dubbi sull’esame svolto da Suarez presso l’Università di Perugia che è ora indagata per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.


Ma andiamo al fulcro di questo caso, la cittadinanza.
In Italia la legge che disciplina l’acquisizione della cittadinanza è la legge 91 del 1992, integrata con il decreto sicurezza del 2018.
Tale legge prevede che la cittadinanza si ottenga prevalentemente con lo ius sanguinis e solo in via residuale con lo ius soli.
Distinguiamo le due: Ius sanguinis significa che i bambini ricevono la cittadinanza automaticamente se hanno uno o entrambi i genitori italiani, mentre la ricevono tramite ius soli (nati in territorio italiano) in casi eccezionali e cioè se hanno genitori ignoti o apolidi (senza cittadinanza).
Si può anche fare domanda per ottenere la cittadinanza: se si ha la residenza per più di 10 anni, se si sposa un cittadino italiano, se si hanno avi italiani o una volta compiuti i 18 anni se si hanno genitori stranieri ma si è nati in Italia.
In questi ultimi casi l’ottenimento della cittadinanza è vincolato a un esame di lingua italiana di livello B1. Ci sono diversi canali per sostenerlo. In prefettura, ma ci vogliono 60 giorni per la convocazione e in caso di bocciatura bisogna aspettare tre mesi per rifare l’esame. Si può passare per i Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti), dove non c’è un vero e proprio test, piuttosto un percorso di inserimento di 30 ore (in vari mesi) al termine del quale viene rilasciato un certificato.
Per chi ha fretta (e soldi), invece, ci sono le università. Come l’Università di Perugia.
Negli ultimi anni è stato proposto di introdurre lo ius culturae, secondo cui i minori stranieri possono acquisire la cittadinanza del Paese in cui sono nati o in cui vivono da un certo numero di anni, a condizione che in quel Paese abbiano frequentato le scuole (in genere un ciclo di studi).
E voi quanto date importanza alla vostra cittadinanza? È ormai diventata un lusso?