06.01.2021 - ASSALTO AL CONGRESSO AMERICANO

06.01.2021 - ASSALTO AL CONGRESSO AMERICANO

Discipline giuridico - economiche

Il 6 gennaio 2021, a seguito dell’assalto al Congresso Americano, i profili social di Trump sono stati bloccati in quanto accusati di incitare all’odio.

Citando un tweet eliminato: «Cammineremo su Pennsylvania Avenue, amo Pennsylvania Avenue, e andremo al Campidoglio, e proveremo a dare – i Democratici sono senza speranza, non voteranno mai, nemmeno un voto – ma proveremo a dare ai nostri Repubblicani, quelli deboli perché i forti non hanno bisogno del nostro aiuto, proveremo a dargli quel tipo di orgoglio e coraggio di cui hanno bisogno per riprenderci il nostro paese. Quindi marciamo su Pennsylvania Avenue, grazie e che Dio benedica l'America».
Questo è ciò che recita Trump nel video pubblicato sul suo account Twitter e dal quale è scaturita l'accusato di aver incitato i gruppi manifestanti a prendere parte alla rivolta.

Riguardo il blocco dei numerosi account social dell’ormai ex presidente Americano Trump sono emerse diverse opinioni contrastanti. È censura o no?
La nostra classe si è divisa a metà, una parte contro la censura e una parte pro all’eliminazione dei suoi account.

Per censura si intende una limitazione della libertà civile di espressione del pensiero, disposta per la tutela di un interesse pubblico e attuata mediante l’esame, da parte di un’autorità, di scritti o giornali da stamparsi, di manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, di siti Internet, con lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione ecc.

Ed ecco alcuni motivi per cui, secondo noi, si tratta di censura:
• Innanzitutto viene a mancare quello che viene definito il valore della democrazia, quindi la libertà di pensiero e di espressione
• Non riteniamo giusto che sia stata una singola persona, ossia Zuckenberg, a decidere di limitare gli account di Trump. Causato anche dal fatto che non è presente ad oggi una legislazione riguardante l’uso dei social
• Infine, nonostante le numerose accuse di incitazione all’uso della violenza e all’odio, i tweet pubblicati da Trump non contengono incitazioni alla violenza, non rispettando quindi le motivazioni che hanno portato Trump ad essere censurato.
Concludendo, Facebook è un enorme megafono di intrattenimento, opinioni, relazioni, molto poco di informazioni secondo noi. Però ormai fa parte della nostra vita quotidiana. E proprio per questo motivi è utilizzato al fine di fare propaganda

Per un altro gruppo invece non si tratta di censura ma di un comportamento legittimo.
Secondo noi è stato lecito eliminare i suoi tweet, perché hanno istigato e incitato i Pro-Trump a violare la legge e irrompere nella sacra sede del parlamento.
Hanno inoltre causato la perdita di 5 vite, tra cui un poliziotto, morto svolgendo il suo ruolo di difensore della democrazia.
Donald Trump in quanto presidente degli Stati Uniti ha di certo più influenza di qualunque altro cittadino statunitense e in grado quindi di provocare un intera rivolta con un solo tweet.
Secondo noi è stato quindi più che lecito da parte dei CEO di twitter e Facebook tentare di fermare questa rivolta e arginare i danni.
Lui sarà anche il presidente degli Stati Uniti, ma è pur sempre un cittadino che deve rispettare le regole.
La sua incitazione all’odio è tanto grave (anzi, anche di più) quanto la nostra, come i tweet dei
comuni cittadini vengono bannati per razzismo, bullismo e incitazione, è giusto che anche quelli del
capo di stato di un intero paese vengano bloccati. La mia libertà finisce quando comincia quella degli altri.
La censura riguarda la libertà di espressione, ma come ben sappiamo razzismo, discriminazione e
incitamento all’odio non sono rientrano in questa. Quindi perché lasciare che questo fiume di odio
scorra liberamente? Cosa ne penserebbe la famiglia della vittima, che ha perso un familiare a
causa di questo fiume inarrestabile?
Detto questo, è davvero stato così grave e sconvolgente, da parte di Zuckerberg, eliminare l’account di Trump? O è stata una responsabile presa di posizione che ha probabilmente salvato altre vite?
Le opinioni sono tante, ma la nostra è chiara.
La storia ci insegna a non ripetere gli stessi errori, e speriamo che la nuova presidenza di Biden
porti all’inizio di una nuova era e alla repressione di ogni forma d’odio.
In conclusione, a prescindere dalle nostre idee, condanniamo la rivolta che si è verificata, speranzosa che i responsabili (diretti ed indiretti) vengano puniti.

E voi, come la pensate?